Una breve digressione a proposito delle Biblioteche che posseggono, da come si legge sul catalogo OPAC Nazionale, una copia originale, integrale o parziale, e la registrazione in OPAC che non ci piace...
In realtà alcune biblioteche che posseggono una copia originale dell’opera sembrerebbero esserci.
Sono 29 le biblioteche che riportano la registrazione con il titolo giusto:
“Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi”.
La registrazione è unica e senza specificazione, ma alla riga “Comprende” viene indicato “1 testo” e “2 tavole”; ciascuna voce è distintamente specificata e linkabile.
Le due voci consentono aprire ciascuna una pagina dove si trova registrato un volume con il titolo “1 Testo”, e poi un'altra pagina con il titolo “2 Tavole”; in ciascuna registrazione non viene indicata la presenza dell’altro volume. Per ciascuno di essi viene specificato singolarmente:
“Fa parte di: Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi / studi di Vincenzo Bindi ; con prefazione di Ferdinando Gregorovius ... | Bindi, Vincenzo”.
Andando poi a vedere: 20 sono le Biblioteche che presentano questa singola registrazione per il volume “1 Testo”, e 31 quelle che presentano la registrazione per il volume “2 Tavole”.
I conti sembrano non tornare.
Ricapitolo:
29 sono le biblioteche che dichiarano di possedere l’originale registrato con il titolo corretto, e che utilizzano la stessa schedatura che specifica che l’opera schedata comprende “Testo” e “Tavole”; entrambe le due voci sono linkabili e riportano poi a una singola registrazione di “Titolo” e a una singola registrazione di “Testo” come fossero due volumi a sé stanti. Non tutte le biblioteche però compaiono negli elenchi relativi;
17 sono le biblioteche che dichiarano di possedere l’originale registrato con il titolo corretto e poi risultano anche nelle pagine in cui compaiono i volumi registrati sia come titolo “1 Testo” che come “2 Tavole”; in sostanza procedono a effettuare ben tre registrazioni per una singola opera di due volumi;
7 sono le biblioteche che dichiarano di possedere l’originale registrato con il titolo corretto e poi risultano anche nelle pagine in cui compaiono i volumi registrati come titolo “1 Testo” specificando poi che “Fa parte di: Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi / studi di Vincenzo Bindi”, ma non anche “2 Tavole”;
7 sono le biblioteche che riportano una registrazione soltanto di un’opera con il titolo “1 Testo” che “Fa parte di: Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi / studi di Vincenzo Bindi";
3 sono le biblioteche che riportano una registrazione soltanto di un’opera con il titolo “2 Tavole” che “Fa parte di: Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi / studi di Vincenzo Bindi";
Un modo davvero strano e complicato di effettuare una registrazione, anche perché alla fine c’è stata una qualche biblioteca che si è associata a questa registrazione creando un record a mio avviso del tutto fuori luogo.
Sono sempre più convinto che si eviterebbe molta confusione e si risparmierebbe tempo e fatica a chi fa ricerca, se le registrazioni venissero effettuate presso una singola sede e gestite e controllate da una unica persona.
Il Catalogo OPAC Nazionale è pieno di inutile doppie e triple registrazioni perché effettuate in maniera del tutto personale e spesso imprecisa o incomlpleta.
Ecco come quest’opera viene catalogata:
Di fatto alla fine non si capisce quali siano le biblioteche che sono in possesso dell’opera completa dei due volumi, quali quelle che hanno solo il volume comprendente il testo, quali quelle che posseggono solo le tavole e, di queste ultime, quale versione.
Io penso che una catalogazione corretta e più facilmente fruibile sarebbe stata:
“Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi - volumi 1 e 2 - Copia N.”;
oppure
“Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi - solo volume 1 - Copia N.”;
o ancora
“Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi - solo volume 2”.
specificando se quello delle tavole era il formato semplice o doppio.
Questo perché di fatto il titolo dell’opera è solo ed esclusivamente
“Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi”
con la specifica di quale dei due volumi che la compongono è presente.
Catalogare un volume con il titolo “1 Testo” e “2 Tavole” credo sia poco professionale.
Ma è un mio pensiero.
Inserendo nelle note oltre che la descrizione del contenuto dei volumi SOPRATTUTTO il numero della copia della quale si è in possesso, e quale delle due versioni pubblicate.
L’autore, infatti, che ne ha pagato la stampa, ne ha fatte stampare in tutto 185 esemplari numerati e altri 35 con le tavole in doppio formato e presumibilmente anch'essi numerati.
Come dallo stesso dichiarato a fine volume aggiungendovi, per ciascuno dei due tipi di edizione, il relativo costo.
Il numero della copia risulta in seconda pagina dopo il recto e il verso della copertina: forse i bibliotecari dovrebbero, quando hanno tra le mani un volume di antiquariato di rilevante importanza, imparare a sfogliarli.
Dunque ciascuna Biblioteca avrebbe dovuto specificare quale è la propria versione dell'opera:
1) l'Edizione composta da soli 185 esemplari numerati e quale numero;
2) l'Edizione della quale sono stati stampati 35 esemplari con le Tavole in doppio formato.
In particolare poi, le tre biblioteche che dichiarano di essere in possesso del solo volume delle "Tavole" (dalla registrazione così risulta), di questo ne posseggono la versione semplice o quella in doppio formato?
Precisazione questa che è fondamentale per comprenderne il valore storico e di antiquariato.
Una copia che è parte di 35 ha un valore sicuramente molto più elevato di una che è parte di 185.
Una descrizione in così fatta maniera sarebbe risultata chiara, precisa ed esaustiva.
Fornirebbe la corretta indicazione del reale posseduto di ciascuna biblioteca senza correre avanti e indietro tra i record, e senza riuscire tra l’altro, a capire chi possegga il tutto o solo una parte di essa e quale.
Già: perché in effetti delle 29 biblioteche che danno l’idea di possedere entrambi i volumi, sono solo 17 quelle che catalogano a parte anche i due volumi singolarmente senza oltretutto specificare il numero di copia e la versione delle Tavole.
Mi domando: le due Biblioteche nazionali di Firenze e di Napoli, che non hanno catalogato anche il “Testo” e le “Tavole” a parte, possiedono davvero l’opera completa?
Uno dei 185 esemplari, o uno dei 35?
Sembrerebbero le uniche due biblioteche ad aver catalogato l’opera in maniera quasi corretta: mancano il numero sequenziale della copia e l'indicazione dell'edizione.
Dati, entrambi, ricavabili semplicemente sfogliando le prime e le ultime pagine del volume contenete il testo.
Una curiosità mi resta irrisolta.
Ci sono due biblioteche
“Biblioteca comunale Aurelio Saffi e Fondo Piancastelli” a Forlì
“Biblioteca consorziale di Viterbo” a Viterbo
che registrano la catalogazione della sola
“Prefazione di Ferdinando Gregorovius all'opera Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi di Vincenzo Bindi” - 22 pagine, 27 cm."
Da dove arriva la sola prefazione?
Ci sono in giro due copie che ne sono senza, dalle quali sono state eliminate le pagine?
Si tratta di copie in buono stato, oppure sono state le uniche pagine salvate da due copie semidistrutte?
Non saranno due copie fotografiche?
Che valore può avere il possedere la copia della sola prefazione, quando la stessa è oltretutto disponibile da scaricare gratuitamente da internet?
Si tratta in realtà di venti pagine, già: le pagine della prefazione in originale sono in tutto 20, da dove arrivano dunque le altre due? Se costituissero una copertina creata ad hoc dovrebbero essere 24.
Pagine precedenti e successive bianche, nell'opera originale, non ve ne sono.
In ogni caso venti pagine, seppure "prelevate" da un'opera a stampa del 1889, così da sole non hanno alcun valore né storico né di antiquariato.
Il possederle, senza una giusitificata motivazione, non è una cosa corretta.
La prefazione non porta alcun riferimento palese ed evidente all'opera alla quale si riferisce, e unico riferimento a un anno è quello della sua composizione apposto alla fine: il 1888 e presumibilmente il 31 dicembre. Giusto un mese dopo, il 31 Gennaio 1889, l'opera usciva dalla "Tipografia Giannini & Figli" di Napoli.
Nessuna nota sullo stato della copia posseduta quindi, o sulla provenienza.
Anche questa una registrazione catalografica un po’ scarsina e insufficiente e che non ci piace per nulla.
Quanti altri sono i volumi che hanno avuto lo stesso tipo di registrazione?