Nella presentazione del catalogo “Libri ed opuscoli su Napoli e l'Antico Reame delle Due Sicilie” del 1919 Luigi Lubrano scrive:
“[…] come si può iniziare uno studio se non si sa nemmeno i libri che occorre riscontrare; e come si può cercarli se non se ne ha la cognizione pel tramite della bibliografia?
Ora, uno dei migliori contributi alla bibliografia è un catalogo.
Un catalogo redatto bene, un catalogo chiaro, preciso, è di per sé una bibliografia. Ed invece quanti sono quelli che buttarono via dopo letto un catalogo librario? Salvo in un tempo posteriore, ad un momentaneo ricordo, offrire chissà che cosa per riaverlo.
[…] Trovato lo studioso che se n'interessi è dato valore a questo libro, opuscolo o notizia. Così un catalogo che oggi sembra inutile, domani allo studioso può tornare utilissimo per la notizia di un libro o di un nome, forse appena accennato.
[…] Avendo avuto l'occasione di riunire questo lotto di opere speciali su Napoli e l'antico Reame delle due Sicilie, per la maggior parte rimaste ignorate fin oggi, ho creduto di pubblicarne il Catalogo come modesto contributo alla bibliografia. E se non avessi avuto questa volontà esplicita, già buona parte a quest'ora sarebbe andata dispersa.
Il Catalogo, dunque, quale “uno dei migliori contributi alla bibliografia”.
Questo scriveva Luigi Lubrano nel 1919.
Ma oggi devo dire che i cataloghi di Luigi Lubrano, per la loro gran parte, possono essere considerati dei veri e propri “saggi di storia sociale e culturale”.
Sì, perché al di là della presenza di molti di essi individuabili come raccolte di “Libri antichi e rari” o di cataloghi redatti per aste spesso destinate alla vendita di intere biblioteche per motivi ereditari, ce ne sono tantissimi plasmati esclusivamente nell’intento di creare, nell’insieme dei volumi in essi descritti, delle vere e proprie monografie bibliografiche che formano per il tramite dei libri in essi elencati un escursus storico sociale nel tempo che oggi sarebbe impossibile ricostruire.
Il pregio di questi cataloghi e la loro immortalità è proprio questa: quella di aver creato un riferimento che nel tempo mantiene intatta una memoria storica altrimenti impossibile da ricostruirsi.
Penso all’attuale mondo elettronico e non credo di sbagliare nel paragonare i cataloghi di Luigi Lubrano, così come stati costruiti e strutturati, alle “banche dati bibliografiche” attuali.
Quei cataloghi ne sono stati indubbiamente i precursori!
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