Ambrogio Caracciolo – Sotto la raffica.
Pubblicato da “Libreria Aldo Lubrano – Napoli” nel 1957.
Possiedo questo romanzo nella sua edizione a stampa.
All’interno ho trovato una “striscia” che riporta in maniera estremamente sintetica l’argomento:
“È la storia avvincente di un uomo e di una famiglia (e anche, di riflesso di una classe e di un’epoca) che ci fa conoscere dall’infanzia alla maturità, il filo di pensieri e di azioni, di dubbi e di coraggiose riprese che costituiscono l’interiorità del protagonista.”
Non ho trovato in internet alcuna notizia circa l’autore né di questo romanzo, e questo nonostante siano da ritenersi di una certa importanza sia l’uno che l’altro.
A cercare in OPAC-SBN le biblioteche che sono in possesso di una copia di questo romanzo sono 6:
· Biblioteca Pubblica Statale annessa al Monumento nazionale di Montevergine – Mercogliano (AV)
· Biblioteca di Casa Carducci - Bologna (BO)
· Biblioteca statale del Monumento nazionale di Montecassino - Cassino (FR)
· Biblioteca del Centro Caprense Ignazio Cerio - Capri (NA)
· Biblioteca della Società napoletana di storia patria - Napoli (NA)
· Biblioteca Pio XII dell'Università Europea - Ateneo pontificio Regina apostolorum - Roma (RM)
Tutte e sei le biblioteche si appoggiano a un unico record i cui contenuti dovrebbero essere stati inseriti da chi ha registrato il volume per primo.
L’autore registrato è “Caracciolo di Torchiarolo, Ambrogino”.
La mia curiosità è d’obbligo: da dove è stato rilevato che il nome debba essere “Caracciolo di Torchiarolo”? Nulla lo fa prevedere dal libro.
Probabilmente potrebbe essere stato rilevato da altri volumi presenti in catalogo dei quali l’autore risulta per l’appunto essere un “Ambrogino Caracciolo di Torchiarolo”; ma si tratta di ipotesi solo da parte mia o anche da parte di chi ha registrato il volume?
Nulla c’è di certo.
Per mera casualità suppongo, è stata pubblicata, probabilmente sempre nel 1957 – anno di edizione del romanzo – una monografia dal titolo
“Alcuni giudizi della stampa sul romanzo Sotto la raffica di Ambrogino Caracciolo”.
Non risultano né l’autore né l’editore.
Dunque ho utilizzato esclusivamente questa come unica fonte di informazioni per i contenuti del testo.
Sono venuto in possesso di una copia digitale di questa monografia grazie al prezioso aiuto fornitomi dalla “Biblioteca Nazionale di Napoli”.
Questa monografia contiene le recensioni di:
Maria Carazzolo – “Un libro di ricordi familiari interessante quanto un romanzo – La Voce di Napoli, 14-15 dicembre 1957”;
un autore del quale non viene riportato il nome – “Ambrogino Caracciolo: Sotto la raffica, ed. Lubrano, Napoli 1957 - Osservatore Romano del 10 Gennaio 1958”;
Massimiliano Vajro – “Ambrogino Caracciolo: Sotto la raffica. Romanzo. Napoli. Lubrano 1957, pp. 335 in 16° - II Fuidoro Cronache napoletane, luglio-dicembre 1958, anno V, pag. 130;
Luigi Athos Sottile D’alfano - “Il Romanzo di Un Araldista - Rivista Araldica, Maggio 1960”.
Molto particolareggiata quest’ultima tanto da ricoprire ben 10 delle 19 pagine (copertine e altre pagine escluse) che compongono questo volumetto.
Queste recensioni sono importanti perché offrono una panoramica dettagliata e critica del romanzo "Sotto la raffica" di Ambrogino Caracciolo fornendo anche alcune sottintese informazioni biografiche dell’autore che “si nasconde” sotto le vesti del protagonista.
LE RECENSIONI
Le recensioni evidenziano la capacità dell'autore di intrecciare la storia familiare con eventi storici significativi, creando un'opera che non è solo un romanzo ma anche un documento storico e psicologico.
Esse sottolineano la qualità narrativa e la profondità emotiva del libro, rendendolo un contributo prezioso alla letteratura e alla comprensione della società napoletana del tempo.
Pubblicato nel 1957,"Sotto la raffica" è un romanzo che racconta la storia di una famiglia napoletana attraverso le vicende di Omobono di Torrechiara.
Il libro, basato su ricordi familiari, offre una vivida rappresentazione della Napoli del primo Novecento, con dettagli sugli ambienti aristocratici, la processione di San Gennaro, e l'eruzione del Vesuvio del 1906.
Le recensioni elogiano la capacità dell'autore di intrecciare storia e narrativa, creando un'opera che è al contempo un romanzo e un documento storico.
Caracciolo viene paragonato a grandi nomi dell'aristocrazia napoletana e riconosciuto per la sua abilità di scrittore e storico.
Il romanzo è apprezzato per la sua profondità psicologica, la descrizione accurata degli ambienti e la commozione degli affetti. La critica sottolinea la forza delle pagine dedicate alla vita del protagonista, la sua malinconia tempestosa e la sua ricerca di equilibrio interiore.
"Sotto la raffica" è un contributo significativo alla ricostruzione storica di Napoli, arricchito da un senso di cordialità familiare e valori spirituali, rendendo la lettura gradevole e corroborante.
Il riassunto dei singoli commenti sul romanzo
- La Voce di Napoli (14-15 dicembre 1957):
- Il romanzo è una storia di una famiglia vera, con nomi fittizi ma eventi reali.
- L'autore mostra una disposizione romantica e malinconica.
- Il protagonista è un nobile irrequieto e insoddisfatto, che trova pace solo nella campagna.
- Il libro rievoca ambienti aristocratici e episodi storici, con una particolare attenzione alla vita napoletana durante le guerre.
- L'Osservatore Romano (10 gennaio 1958):
- Il romanzo è ben architettato e avvincente, con personaggi di una famiglia aristocratica napoletana.
- L'autore dimostra abilità narrativa e un alto senso della vita e dei valori spirituali.
- La storia personale del protagonista è centrale, con crisi, incontri e attesa dell'amore.
- Il Fuidoro - Cronache napoletane (luglio-dicembre 1958):
- Il romanzo è diviso in tre parti: la vita del conte Franco, l'infanzia di Omobono, e i tempi moderni.
- La prima parte è poetica e nostalgica, mentre l'interesse decresce nei tempi più recenti.
- L'autore ha una vena fantastica e una sensibilità verso la natura e la storia.
- Rivista Araldica (maggio 1960):
- Il romanzo è una ricostruzione psicologica e storica della vita del protagonista.
- L'autore, un araldista, riflette la sua mentalità nelle pagine del libro.
- La storia dell'anima del protagonista è centrale, con una psicologia tormentata e una fede religiosa che offre salvezza.
- Il libro è anche un documento storico e sociale della società meridionale italiana.
Questi commenti evidenziano la profondità emotiva, la ricchezza storica e la sensibilità narrativa del romanzo, rendendolo un'opera significativa sia dal punto di vista letterario che storico.
LA TRAMA
La trama di "Sotto la raffica" di Ambrogino Caracciolo si sviluppa attraverso le vicende della famiglia Torrechiara, con particolare attenzione alla vita del protagonista, Omobono di Torrechiara. Il romanzo è idealmente diviso in tre parti:
- Infanzia e Gioventù di Omobono:
- La prima parte narra la vita del conte Franco, padre di Omobono, e l'infanzia di Omobono in una villa della campagna vesuviana. Questa sezione è caratterizzata da un'atmosfera poetica e nostalgica, con descrizioni vivaci della vita napoletana, come la processione di San Gennaro e l'eruzione del Vesuvio del 1906.
- Eventi dalla Morte del Conte Franco al Dopoguerra 1918:
- La seconda parte descrive gli eventi che seguono la morte del conte Franco fino al dopoguerra del 1918. Omobono affronta le vicissitudini della Grande Guerra e le riflessioni sulla dittatura fascista, con puntate ironiche contro i dittatori.
- Tempi Moderni e Seconda Guerra Mondiale:
- La terza parte tratta i tempi moderni, inclusi gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Le pagine diventano più tragiche, narrando le vicende familiari e napoletane durante la guerra, con episodi che coinvolgono pescatori del Golfo e discendenti di famiglie nobili.
In pratica si concentra sulla crisi personale del protagonista, i suoi incontri, affetti e la difficile attesa dell'amore. Omobono è ritratto come un nobile irrequieto, insoddisfatto della banalità dell'esistenza quotidiana, tormentato da dubbi filosofici e dalla ricerca di conoscenza.
Trova rifugio nella campagna, tra contadini umili e fedeli, dopo aver frequentato i salotti aristocratici europei.
Il romanzo è arricchito da ritratti di bambini, episodi di vita quotidiana e riflessioni profonde, culminando in una nota di fede nei valori umani e spirituali.
Il romanzo racconta la storia di una famiglia vera, con nomi fittizi ma date e vicende reali.
La narrazione è caratterizzata da una disposizione romantica e una malinconia tempestosa.
Reazioni agli Eventi Bellici:
- Omobono riflette amaramente sulla dittatura fascista e la brutalità dei dittatori.
- Dialogo significativo tra Omobono e suo figlio Carlo Andrea sulla durezza della vita e la consapevolezza del dolore.
- La famiglia è colpita dalla distruzione causata dalla guerra, con piante piegate sotto la cenere e la terra brulla.
- Proteste contro la brutalità dei "liberatori" alleati.
- La fede e la religiosità offrono un'àncora di salvezza.
Episodi Tragici:
- Distruzione della campagna della famiglia Torrechiara.
- Episodi paurosi durante la Seconda guerra mondiale.
- Requisizioni e intemperanze dei soldati alleati nel 1943.
- Eruzione del Vesuvio del 1906, causando morte e distruzione.
o Morte del Conte Franco, padre di Omobono.
Caratteristiche del Romanzo:
- Il romanzo è un contributo alla ricostruzione storica di Napoli.
- Forte senso della natura e capacità di esprimere il cosmo.
- Documentazione storica e sociale della vita napoletana tra il 1890 e il 1950.
- Predilezione culturale per l'araldica, con descrizioni dettagliate di sigilli, firme e titolature.
In conclusione
- Il romanzo è apprezzato per la sua abilità narrativa e la commozione degli affetti.
- Considerato un contributo prezioso alla bibliografia memorialistica dell'epoca
I PERSONAGGI PRINCIPALI
DELLA FAMIGLIA DEL PROTAGONISTA
La famiglia del protagonista nel romanzo di Ambrogino Caracciolo è composta da diversi personaggi principali:
- Conte Franco di Torrechiara:
- Padre del protagonista, Omobono.
È descritto come un uomo di gran mondo, con una signorilità dei modi che denota subito la sua nobiltà. Partecipò alle lotte amministrative e fu tra i primi a segnalare una coscienza politica cattolica nell'atmosfera anticlericale del tempo.
- Padre del protagonista, Omobono.
- Omobono di Torrechiara:
- Il protagonista del romanzo.
È un nobile irrequieto, insoddisfatto della banalità dell'esistenza quotidiana, tormentato da dubbi filosofici e dalla ricerca di conoscenza. Trova rifugio e quiete nel silenzio della campagna, tra contadini umili e fedeli.
- Il protagonista del romanzo.
- Madre di Omobono:
- Descritta con dolce bontà, la madre del protagonista rappresenta una figura affettuosa e comprensiva nella sua vita.
- Fratello Mauro:
- Irrequieto, il fratello di Omobono aggiunge dinamismo e contrasto alla vita familiare.
- Nonna Spagnola:
- Una figura severa e imponente, la nonna spagnola è ricordata per la sua autorità e presenza nella famiglia.
- Carlo Andrea:
- Figlio di Omobono. È un bambino serio e pensoso, che riflette sulla durezza della vita e il valore del dolore. Il dialogo tra lui e il padre durante un pomeriggio estivo del 1944 è particolarmente significativo.
Carlo Andrea esprime la consapevolezza che la guerra, pur essendo terribile, gli ha permesso di conoscere il dolore e di evitare di crescere cattivo e vizioso. (Perchè - soggiunse egli - senza la guerra non avrei avuto la conoscenza del dolore ed avrei potuto crescere cattivo e vizioso ; ma ora che so che cosa sia il dolore, non vi sarà più questo pericolo ».)
- Figlio di Omobono. È un bambino serio e pensoso, che riflette sulla durezza della vita e il valore del dolore. Il dialogo tra lui e il padre durante un pomeriggio estivo del 1944 è particolarmente significativo.
Questo dialogo rappresenta un momento di crescita e consapevolezza per la famiglia. (È consapevolezza del passato, impegno morale a mantenere alta la bella tradizione, coraggio civile a rivendicarla di fronte a tutto ed a tutti.)
In sintesi, la guerra influisce sulla famiglia Torrechiara portando sofferenza, distruzione, riflessioni amare e una profonda consapevolezza del dolore. Gli eventi bellici modellano la vita dei membri della famiglia, influenzando le loro percezioni, relazioni e valori
- Consorte di Omobono:
- La moglie del protagonista, descritta come l'eletta consorte che lo comprende e lo segue. Insieme, affrontano le vicende della vita e della famiglia.
In sintesi, la famiglia del protagonista è composta da figure nobili e affettuose, ciascuna con caratteristiche distintive che influenzano profondamente la vita e la psicologia di Omobono.