Posseggo di questo testo una copia digitale fornitami dalla Biblioteca Pubblica Arcivescovile “Annibale De Leo” di Brindisi. Il volume è stato ricopertinato da chi lo possedeva in origine.
Non sono state conservate le copertine originali, così come molte volte accade, dalle quali sarebbe potuto risultare quale era il numero della collana attribuito al volume; nemmeno è possibile risalire alla data di pubblicazione.
Nella scheda del catalogo OPAC-SBN l’anno viene indicato genericamente: “1901?”
Solo due sono le biblioteche che risultano essere in possesso di una copia di questo volume:
1. Biblioteca pubblica arcivescovile Annibale De Leo – Brindisi
2. Biblioteca comunale Federico Pezzella - Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta.
Entrambe sono agganciate allo stesso record inizialmente registrato e per entrambe la data di pubblicazione non è precisata.
Non è quindi dato di sapere se la copia presente alla “Biblioteca comunale Federico Pezzella” manca anch’essa di queste indicazioni.
Abitudine di chi inserisce in catalogo un volume già precedentemente registrato da altri, è anche quella di “appoggiarsi” a un record esistente senza verificare eventuali differenze che ne imporrebbero una registrazione aggiuntiva.
Il record non riporta neanche il titolo della collana della quale farebbe parte - cosa che di fatto non è presente nella copia in possesso della biblioteca di Brindisi - ma posso a buona ragione ritenere che sia uno dei volumi della collana “Un romanzo per tutti” pur non potendo ipotizzarne il numero sequenziale.
Questo volume lascia intendere che quelli individuati sono quarantasette e questo solo perché anch’esso risulta pubblicato da “Lubrano e Ferrara”.
Luigi Lubrano e il cognato Eugenio Ferrara costituirono una società esclusivamente per la pubblicazione di questa collana che prevedeva romanzi solo di autori stranieri.
Unica eccezione risulta Anton Giulio Barrili del quale conto tre romanzi:
1. N.24 “Santa Cecilia”,
2. N.26 “Il libro nero”
3. N.35 “Capitan Dodèro”.
Il romanzo "L'onore di una donna" di Daniele Lesueur narra la storia di Daria Nogaret, una donna che affronta difficoltà come la rovina finanziaria del marito, la sua malattia e la lotta per mantenere i figli, Sergio e Andrea. Sostenuta dall'amore del colonnello d'Arthail, Daria vive un amore ostacolato dalle circostanze, ma riesce a mantenere la sua dignità e a garantire un futuro ai figli.
Sergio, giovane ufficiale, è innamorato di Nicoletta, ma il loro fidanzamento è ostacolato dai genitori di lei. Tormentato da dubbi sulla madre e dalla rottura del fidanzamento, Sergio si ferisce gravemente in un duello. Durante la sua convalescenza, Nicoletta convince i suoi genitori ad accettare il matrimonio e rassicura Sergio del suo amore, aiutandolo a riconciliarsi con la madre.
Alla fine, Daria e d'Arthail ottengono il consenso di Sergio per sposarsi, mentre Sergio si prepara a costruire il suo futuro con Nicoletta. La storia si conclude con una riconciliazione familiare e la promessa di un nuovo inizio per tutti, esplorando temi come l'onore, il sacrificio, l'amore e la forza morale.
L'Onore di una donna, di D. Lesueur.
I personaggi principali del romanzo.
- Daria Nogaret: La protagonista, una donna forte e coraggiosa che affronta la rovina economica della sua famiglia, la malattia del marito e le difficoltà di crescere i suoi figli. È al centro del dramma morale e sociale del romanzo.
- Oliviero d'Arthail: Un ufficiale dell'esercito, innamorato di Daria, che cerca di proteggerla e di ottenere la sua mano.
- Michele Nogaret: Il marito di Daria, un uomo debole e degenerato, la cui rovina economica e morale segna profondamente la vita della protagonista.
- Sergio Nogaret: Il figlio maggiore di Daria, ambizioso e determinato a diventare ufficiale di cavalleria, ma tormentato da dubbi sull'onore della madre e sulla sua relazione con Nicoletta.
- Andrea Nogaret: Il figlio minore di Daria, più fragile e delicato rispetto al fratello maggiore.
- Nicoletta de Vasqueil: La fidanzata di Sergio, una giovane donna coraggiosa e determinata, che difende l'onore di Daria e il suo amore per Sergio.
- Adelina de Vasqueil: Amica d'infanzia di Daria, una donna frivola e superficiale, che rappresenta un contrasto con la protagonista.
- Gastone de Vasqueil: Marito di Adelina, un uomo apparentemente rigido ma in realtà debole e manipolabile.
- Giorgio Riaguet: Un personaggio ricco e superficiale, che provoca Sergio e rappresenta la malizia e l'ipocrisia della società.
I diversi temi legati all'onore e
alla reputazione che emergono.
- Onore personale e sacrificio: Daria incarna l'onore sacrificando la propria felicità per proteggere il nome e il futuro dei suoi figli, mantenendo la sua integrità morale nonostante le calunnie e le accuse.
- Conflitto tra morale individuale e giudizio sociale: La società ipocrita condanna Daria per le sue scelte, ignorando il valore dei suoi sacrifici e mettendo in evidenza la difficoltà di conciliare la moralità personale con le aspettative collettive.
- Onore familiare e sociale: Daria si sacrifica per preservare il buon nome della famiglia Nogaret, considerandolo più importante della ricchezza, mentre Sergio affronta un conflitto interiore legato al dubbio sull'onore della madre.
- Onore militare: Oliviero, ufficiale militare, è legato al concetto di onore militare e si trova a dover scegliere tra amore e dovere.
- Reputazione sociale: La società borghese giudica severamente Daria per la sua posizione e relazione con Oliviero, influenzando negativamente le possibilità di matrimonio tra Sergio e Nicoletta.
- Ipocrisia sociale: La società tollera scandali tra i ricchi e potenti, ma condanna severamente chi, come Daria, è in una posizione più vulnerabile.
- Redenzione attraverso l'amore e la comprensione: Nicoletta, con la sua saggezza, riesce a riconciliare Sergio con la madre e con se stesso, dimostrando che l'amore e la verità possono prevalere sull'ipocrisia sociale.
- Evoluzione della coscienza umana: Si prospetta un futuro in cui la società sarà in grado di distinguere tra vera nobiltà d'animo e apparenze superficiali, rivalutando il concetto di onore in modo più giusto e umano.
Chi è Michele Nogaret
Michele Nogaret è un personaggio complesso e tragico, caratterizzato da debolezze personali e morali che influenzano profondamente la vita di Daria e della sua famiglia.
Le sue principali caratteristiche includono:
- Debolezza morale: Incapace di affrontare le responsabilità della vita, Michele è segnato da dipendenza dall'alcol, vizio del gioco e incapacità di sostenere la sua famiglia.
- Rovina economica: La sua cattiva gestione come direttore della vetreria Nogaret porta alla rovina finanziaria della famiglia, costringendo Daria a sacrificarsi per salvare il futuro dei figli.
- Sacrificio personale: Nonostante i suoi difetti, Michele cerca di preservare l'onore della famiglia sacrificando la sua fortuna personale per coprire le difficoltà economiche dell'azienda.
- Infedeltà coniugale: Tradisce Daria con Adelina de Vasqueil, causando dolore e umiliazione alla moglie.
- Declino fisico e mentale: Colpito da una grave emiplegia, Michele diventa paralitico e perde la lucidità mentale, trasformandosi in un peso per Daria, che lo cura con dedizione fino alla sua morte.
- Figura tragica: Nonostante i suoi difetti e la sua degenerazione, Michele suscita una certa pietà per la sua incapacità di cambiare e per il suo stato di salute finale.
- Contrasto con Daria: La sua debolezza e corruzione morale mettono in evidenza la forza, dignità e nobiltà della protagonista.
Michele Nogaret rappresenta un uomo distrutto dai suoi vizi e dalle sue scelte sbagliate, ma che, nel suo modo imperfetto, cerca di preservare l'onore della famiglia.
I conflitti principali tra Daria e Michele Nogaret si sviluppano su diversi livelli e riflettono le profonde differenze tra i due personaggi, mettendo in crisi il loro matrimonio e la stabilità della famiglia.
Daria è forte, determinata e moralmente integra, mentre Michele è debole, irresponsabile e incapace di cambiare, creando tensioni e incomprensioni.
Il matrimonio tra Daria e Michele non è basato su una vera comunione di anime, con Michele incapace di comprendere Daria e lei che non riesce a rispettarlo a causa dei suoi comportamenti.
Questi conflitti riflettono un matrimonio segnato da disillusione, sacrificio e sofferenza, ma anche dalla forza e dalla dignità con cui Daria affronta le difficoltà.
Michele Nogaret muore dopo aver vissuto per anni in uno stato di grave deterioramento fisico e mentale, causato da una paralisi progressiva (emiplegia) e dall'alcoolismo. La sua morte avviene in un periodo non specificato, ma successivo alla rovina finanziaria della famiglia e alla lunga fase di malattia che lo aveva reso completamente dipendente dalle cure di Daria. La sua morte segna la fine del matrimonio e permette a Daria di considerare un futuro con Oliviero d'Arthail.
Come si sviluppa il
rapporto tra Daria e Oliviero
Il rapporto tra Daria e Oliviero si sviluppa in modo intenso e complesso, gradualmente, passando da un legame di amicizia e rispetto reciproco a un amore intenso e profondo attraversando diverse fasi caratterizzate da amore, sacrificio e ostacoli sociali.
- Incontro e nascita dell'amore: Daria e Oliviero si conoscono quando lei è ancora sposata con Michele Nogaret. Oliviero si innamora profondamente di Daria, ma il loro amore inizialmente rimane platonico e rispettoso.
- Sostegno e amicizia: Oliviero diventa un sostegno fondamentale per Daria durante le difficoltà della sua vita, trasformando il loro legame in una profonda amicizia basata su fiducia e rispetto.
- Sacrificio e abnegazione: Daria si dedica completamente ai suoi figli, sacrificando la propria felicità personale, mentre Oliviero accetta con pazienza e dedizione di aspettarla.
- Conflitti e incomprensioni: Il loro amore è messo alla prova dai giudizi della società e dai dubbi di Sergio, il figlio maggiore di Daria, che fatica ad accettare la relazione. Sergio, inizialmente fatica ad accettare il rapporto tra sua madre e Oliviero, creando tensioni che Oliviero affronta con pazienza-
- Riconciliazione e promessa di matrimonio: Alla fine, Oliviero chiede a Sergio il permesso di sposare Daria, dimostrando rispetto per la famiglia e il desiderio di rendere ufficiale il loro legame. Dopo anni di sacrifici e attesa, Daria e Oliviero si sposano, coronando il loro amore con un legame basato su rispetto, comprensione e una profonda comunione di anime.
Il loro rapporto è un esempio di amore maturo e resiliente, un esempio di dedizione, nobiltà e forza morale capace di superare le difficoltà e di evolversi in una forma di unione spirituale e profonda connessione emotiva.
Quali sono i temi legati all’onore e alla
reputazione che emergono nel testo.
Diversi sono i temi legati all'onore e alla reputazione che emergono nel testo e che influenzano profondamente le azioni e i conflitti dei personaggi:
1. Onore femminile e sacrificio: Daria incarna l'onore femminile, sacrificando la sua felicità personale per proteggere la reputazione della famiglia e garantire un futuro ai suoi figli. Affronta con dignità le calunnie e le ingiustizie, dimostrando una moralità superiore.
2. Ipocrisia sociale: La società borghese giudica severamente Daria per le sue scelte, ignorando i suoi sacrifici e tollerando comportamenti immorali di altri personaggi, come Michele e Adelina.
3. Conflitto tra onore e amore: Il rapporto tra Daria e Oliviero evidenzia il conflitto tra l'amore e le convenzioni sociali. Pur amandosi, entrambi rispettano il matrimonio di Daria e le norme sociali, dimostrando responsabilità e rispetto.
4. Onore militare e familiare: Sergio, il figlio di Daria, è ossessionato dall'onore, sia come soldato che come figlio. Le calunnie sulla madre lo portano a vivere un dramma interiore, culminando nel tentativo di morire in duello.
5. Redenzione dell'onore: Nicoletta, la fidanzata di Sergio, aiuta a redimere l'onore di Daria, facendo comprendere a Sergio la nobiltà della madre e favorendo la riconciliazione tra loro.
6. Evoluzione della concezione di onore: Oliviero propone una visione più moderna dell'onore, criticando i codici morali antiquati e sostenendo che l'onore di Daria risieda nei suoi sacrifici e nella sua dedizione.
7. Sacrificio per l'onore: Daria rinuncia al divorzio e si prende cura di Michele fino alla sua morte per proteggere l'onore della famiglia. Oliviero, dal canto suo, sacrifica i suoi sentimenti per rispettare le circostanze e le esigenze di Daria.
Questi temi mettono in discussione le norme sociali ipocrite e celebrano la moralità autentica e il sacrificio personale.
In sintesi "L'Onore di una Donna" di Daniele Lesueur è un romanzo che esplora le dinamiche di amore, sacrificio e reputazione in una società borghese ipocrita.
La protagonista, Daria Nogaret, affronta con coraggio difficoltà economiche, tradimenti e calunnie, dedicandosi ai suoi figli e al loro futuro.
Il suo amore segreto per Oliviero d'Arthail, un uomo nobile e rispettoso, si scontra con le convenzioni sociali, ma rappresenta un legame puro e intenso.
Tra tensioni, duelli e sacrifici, il romanzo celebra la forza morale, la dignità e la resilienza, offrendo una critica alla moralità ipocrita dell'epoca e riflettendo sul valore dell'onore e del vero amore.
Daria mantiene l'onore della sua famiglia attraverso una serie di sacrifici personali e morali, dimostrando una dedizione incrollabile ai suoi principi.
Rinuncia alla propria felicità, al divorzio dal marito Michele Nogaret, e affronta umiliazioni sociali per proteggere il nome e il futuro dei suoi figli, Sergio e Andrea.
Nonostante le difficoltà economiche, le calunnie e le critiche della società, Daria lavora instancabilmente e agisce con integrità, mettendo il benessere dei suoi figli al di sopra di tutto. La sua forza morale e il suo amore materno si manifestano nel modo in cui affronta le avversità, dimostrando che il suo concetto di onore si basa su valori profondi e autentici, oltre le convenzioni sociali.
Quali sarebbero state le conseguenze
di un divorzio tra Daria e Michele.
Le conseguenze del divorzio per Daria sarebbero state gravi sia dal punto di vista sociale che personale.
Divorziare avrebbe compromesso l'onore della famiglia Nogaret e il futuro dei suoi figli, esponendoli al disprezzo sociale e alla perdita di prestigio legata al nome Nogaret. Inoltre, Daria avrebbe rischiato di perdere la custodia dei figli, lasciandoli sotto l'autorità di un padre disonorato e incapace di guidarli.
La società dell'epoca avrebbe giudicato severamente Daria, danneggiando ulteriormente la reputazione sua e dei suoi figli, in particolare quella di Sergio, molto sensibile all'onore familiare.
Per evitare queste conseguenze, Daria rinuncia al divorzio, sacrificando la propria felicità personale e accettando un matrimonio infelice, la rovina economica e la malattia del marito. Questo le impedisce di rifarsi una vita con Oliviero d'Arthail, l'uomo che ama, dimostrando una forza straordinaria e un profondo amore materno.
Solo dopo la morte di Michele Nogaret, Daria è finalmente libera di sposare Oliviero, ma ciò avviene dopo anni di sofferenze e rinunce.
Daria e Michele dunque non divorziano.
La relazione tra Daria e Oliviero si evolve solo dopo la morte di Michele, che libera Daria dai vincoli del matrimonio.
Durante il matrimonio con Michele, Daria mantiene una relazione platonica e rispettosa con Oliviero, rinunciando al divorzio per proteggere l'onore della famiglia e dei suoi figli. Solo dopo la morte del marito, Daria è libera di considerare di sposare Oliviero.
I punti essenziali che vengono
determinati da questa situazione.
- Sacrificio personale di Daria: Daria rinuncia al divorzio per proteggere l'onore della famiglia e garantire un futuro dignitoso ai suoi figli, sacrificando la sua felicità personale e vivendo in isolamento e miseria.
- Protezione dell'onore familiare: La decisione di non divorziare è motivata dal desiderio di preservare la reputazione della famiglia, evitando che il divorzio comprometta il nome e il futuro dei figli.
- Impatto emotivo sui figli: Sergio, il figlio maggiore, è profondamente influenzato dalle calunnie sulla madre, vivendo un dramma interiore che culmina in un tentativo di duello. Grazie a Nicoletta, la fidanzata, riesce a riconciliarsi con Daria. Inoltre, Daria riesce a preservare l'immagine del padre agli occhi dei figli, evitando che crescano con un senso di vergogna.
- Rottura del fidanzamento di Sergio: Le calunnie sulla reputazione di Daria causano la rottura del fidanzamento tra Sergio e Nicoletta, ma la determinazione di quest'ultima permette di ristabilire il legame.
- Isolamento sociale: Daria è vittima dell'ipocrisia sociale, che la condanna a una vita di solitudine e sacrifici.
- Disgregazione familiare evitata: Daria teme che il divorzio possa portare Michele a ottenere la custodia dei figli e a esporli a un conflitto morale, ma il suo sacrificio personale evita questa situazione.
In sintesi, il divorzio, pur evitato, rappresenta un peso che influenza negativamente la vita di Daria e dei suoi figli, ma la forza morale di Daria e il sostegno di Nicoletta permettono alla famiglia di superare le difficoltà.
Dopo la morte di Michele, la relazione tra Daria e Oliviero si evolve in modo significativo, passando da un amore trattenuto e rispettoso a una promessa di unione più profonda e definitiva.
Ecco i principali cambiamenti:
- Libertà di Daria: Con la sua morte, Daria si libera dal legame con Michele Nogaret, aprendo la possibilità di un futuro con Oliviero. Tuttavia, la sua priorità rimane la protezione dell'onore della famiglia e il benessere dei figli.
- Conferma del loro amore: La relazione tra Daria e Oliviero, già caratterizzata da una profonda devozione e rispetto, si intensifica. Daria riconosce Oliviero come il suo vero compagno e gli promette di essere sua moglie, anche se il matrimonio ufficiale viene rimandato.
- Sacrificio reciproco: Entrambi accettano di aspettare fino a quando i figli di Daria saranno sistemati e indipendenti. Oliviero, pur desiderando un'unione immediata, rispetta la decisione di Daria e continua a sostenerla con amore e dedizione.
- Unione spirituale: Pur non essendo ancora sposati ufficialmente, Daria e Oliviero si considerano legati da un vincolo spirituale e morale, che supera le convenzioni sociali.
- Prospettiva di un futuro insieme: La loro relazione si basa sulla speranza di un futuro condiviso, una volta che le responsabilità di Daria verso i figli saranno concluse.
In sintesi, la morte di Michele permette a Daria e Oliviero di rafforzare il loro legame, trasformandolo in una promessa di amore eterno, pur mantenendo la pazienza e il rispetto per le priorità familiari di Daria.
Come si conclude il romanzo.
Il romanzo si conclude con una riconciliazione generale e un ritorno alla serenità. Sergio supera i suoi dubbi sull'onore di sua madre Daria e accetta la proposta di matrimonio tra lei e il colonnello d'Arthail. Grazie all'intervento di Nicoletta, la fidanzata di Sergio, il giovane ritrova fiducia e amore per sua madre, ristabilendo l'armonia. Alla fine, Sergio dà il suo consenso al matrimonio di sua madre con d'Arthail, e il romanzo si chiude con la prospettiva di un futuro felice per tutti i personaggi principali.
L'incipit del Romanzo.
Parte prima - pagine 1-4
Nel silenzio della piccola strada di Versailles che tocca al boulevard de la Reine , risuonarono i passi di alcuni cavalli. La loro ritmica sonorità riempì la tranquilla atmosfera di quel mattino di luglio, e si avvicinò, salì dirotta o precisa, dalla finestra spalancata, sotto la tonda di tela che temperava il riverbero delle facciate opposte, poi, cessò ad un tratto , come se i cavalieri si fossero fermati innanzi alla porta.
Il capitano d’Arthail sussultò, lasciò vivamente il suo tavolo da lavoro. Che accadeva mai ? Si veniva forse a chiamarlo dal quartiere di artiglieria? Ma, a quell’ora, perché? Era già corso alla finestra... Il suo viso divenne pallidissimo , o la mano si afferrò convulsivamente al balcone di ferro.
Giù, in istrada, nella striscia di ombra che fiancheggiava il marciapiede, un groom teneva la briglia di due cavalli. Uno di essi aveva una sella da donna, ed era vuota. L’amazzone aveva dovuto saltare a terra molto speditamente.
Oliviero si sporse di più. Una gonna nera strisciò, disparve. Il portone di casa si richiuse chetamente. Era proprio lei. Era proprio entrata. E veniva in casa sua, apertamente, lasciando alla porta il suo servo , di cui tutta Versailles conosceva la livrea , ed i due bei purosangue che gli ufficiali della guarnigione ammiravano, invidiandoli.
Stupito, il capitano non faceva più un movimento. Ascoltava, con l'orecchio teso, quell’ emozionante avvicinarsi. La visitatrice doveva salire due piani e suonare alla porta dell’appartamento. Il signor d’Arthail non era il solo inquilino di quella casa che pareva perfettamente un'abitazione privata. Nella gioia angosciosa che precipitava i battiti del suo cuore , egli dimenticava il suo vestire negletto, la giacca di tela semiaperta sulla camicia di seta molle, sul calzone nero a striscio rosse.
La vibrazione del campanello fece sussultare i suoi nervi.
Si bussò alla porta, e la sua ordinanza entrò.
— Signor capitano, c’è la signora Nogaret.
Essa si era dunque nominata. Quell’ ardimento era poca cosa, in una visita così poco misteriosa.
— Fate entrare qui , disse egli, giudicando che quel gabinetto da studio fosse più occulto , più segreto del salotto,— e pregate la signora Nogaret che mi scusi... se la fo aspettare un minuto per indossare un abito più corretto.
E si affrettava verso una porta interna. Ma una chiamata ansiosa lo trattenne.
— Oliviero !
La giovane signora entrava in quel punto.
L’ordinanza, che non avea potuto reprimere un moto di sorpresa a quel nome di battesimo, sparì.
Essi erano soli.
— Che importa il vostro abito !... Se sapeste perché vengo!
L’ufficiale le andò incontro, le afferrò le due mani, la contemplò. Lo sguardo che posò su quel volto conteneva tutto ciò che occhi umani possono contenere di rispettosa adorazione. E le grandi pupille oscure di Oliviero erano di quello in cui si irradiano tutte le tinte del sentimento. Le palpebre di d’aria palpitarono sotto la loro fiamma
- Accade dunque qualcosa di molto grave? chiese egli.
Essa chinò il capo affermativamente , senza parlare.
Ora che si trovava lì , al cospetto di quell’ essere così caro, sotto il magnetismo di quello sguardo, le mani imprigionate in quella stretta appassionata , la voce le veniva mono. La spiegazione preparata non la soccorreva. La precisione dei fatti, così chiaramente intravista pocanzi. quando, ardente o risoluta, galoppava attraverso i sentieri boscosi, si fondeva come in una nebbia.
Ma, da tutto questo , una evidenza deliziosa emerse, ed il suo viso s’illuminò. Un lampo di gioia incomparabile tremolò come un raggio sui lineamenti fini , la carnagione chiara, nel turchino dogli occhi e nella polpa rosata delle labbra. Un sospiro si sprigionò lentamente dal suo petto, e le parole , fin lì trattenute, si formularono con un accento velato dalla palpitazione dell’anima:
— Oliviero, io sono libera... Libera di appartenervi...
Egli impallidì e ansimò, come soffocalo. Senza lasciare le mani di Daria, le attirò con moto convulso contro il suo petto. Quel gesto avvicinò i loro volti. E un minuto indicibile passò...
Il primo a riaversi fu d’Arthail. La preoccupazione di una realtà meno assoluta, ma più accessibile alla cortezza, s’imponeva. Egli esitava però a chiedere.
La sua subitanea impressiono fu che Michele Nogaret, marito di Daria, fosso morto. Che c’era di strano nella fine improvvisa di quell’essere, di cui conosceva il deplorevole segreto ?
L’ opera lenta e inavvertita dell’ alcool aveva probabilmente finito per determinare sia uno sfasciamento dell’organismo fisico, sia qualche disordine cerebrale mettente capo ad un’azione violenta, al suicidio , forse. Da anni, Daria nascondeva a tutti, e specialmente a Sergio ed Andrea , suoi figliuoli , il vizio che trasformava in perpetua ed umiliante angoscia la sua esistenza coniugale. Ma Oliviero sapeva cosa pensare. In molto oro di cordoglio, non era egli stato l’ amico, il consigliere di
quella donna, non l’aveva forse aiutata a salvare le apparenze? La loro eroica alleanza, sorda alle suggestioni appassionate, si era serbata al disopra delle tentazioni. La parola «onore», che era rammentata in tutti i loro discorsi, li aveva senza dubbio preservati da qualsiasi debolezza. Giacché la loro suprema preoccupazione tendeva appunto a conservare senza macchia alcuna il nome di Nogaret, reso celebre nella industria artistica dal padre di Michele, ragiono sociale della celebro vetreria,
di Sergio e di Andrea.
Ecco perché il capitano d’Arthail aveva pensato soltanto alla morte di Nogaret appena aveva udito queste parole dalle labbra di Daria : « Sono libera ». Ma poi, l’inverosimiglianza di questa supposizione lo colpì come in un baleno, quando, scostando la giovine signora per condurla verso una sedia, tornato sensibile alle circostanze, notò di nuovo la vesto di amazzone, il bolero di piquet
bianco, la canottiera di paglia. Quella cavalcata, da Marnes, dove si trovava la villa di Nogaret, fino a Versailles, escludeva, per una donna così assolutamente corretta nella sua esistenza, qualsiasi idea di una subitanea vedovanza.
La fece sedere sopra una poltrona ricoperta di panno da soldato tinto nella robbia, la quale, unitamente alle sedie ed al divano , uguali, costituiva l’unica originalità in quel gabinetto da lavoro. Una severa scrivania di ebano, delle grandi tavole da disegno posto su alti X in legno bianco, qualche ritratto e qualche arma appesa alle pareti, completavano l’arredamento di quella stanza, ornamento piuttosto banale, come tutti quelli dove abita un’anima dotata di una profonda vita interna, che non si esprime da ciò che la circonda o che non vi si ferma. Era ben quello il santuario intellettuale di un ufficiale lavoratore o senza mezzi di fortuna, uscito testé in primissima fila dalla Scuola di Guerra. Ed era pure il ritiro di un uomo ardentemente e profondamente innamorato, che non vuol saperne di guarire, ma che non osa sperare. Ed erano appunto tre anni che Oliviero d’Arthail amava Daria Nogaret.
Quel bel nome di Daria, che egli trovava singolarmente grazioso, e che, a cagione della sua rarità, evocava unicamente per lui la incomparabile creatura, egli non lo aveva mai pronunciato rivolgendosi a lei, come neanche essa aveva detto « Oliviero » prima di quella stessa mattina, entrando per la piuma volta in casa sua. E il fatto di aver udito quelle tre sillabe gridate da lei in modo così imprevisto, con l’indimenticabile accento imperioso nella dolcezza , rimaneva di una impressione così commovente, che, anche nell’ansietà di ciò che poteva seguire, il pensiero turbato di d’Arthail s’indugiava ancora alla loro eco.